Valerio Ferrari, Etimologie dialettali cremasche. Origine, significato ed evoluzione di oltre 1200 vocaboli, con qualche divagazione, Cremona 2020.
La nona monografia realizzata dalla Società Storica Cremasca è intitolata Etimologie dialettali cremasche. Origine, significato ed evoluzione di oltre 1200 vocaboli, con qualche divagazione. È scritta da Valerio Ferrari, con la presentazione del professor Giovanni Bonfadini dell’Università di Milano. Si tratta di un nuovo e aggiornato contributo alla conoscenza della storia genetica di un notevole corpus di voci dialettali cremasche, analizzate sotto il profilo etimologico, quale strumento per conoscerne l’origine e delinearne l’evoluzione (morfologica, fonetica, semantica) avvenuta nel tempo fino a giungere all’esito attuale.
Dopo il primo tentativo di spiegazione etimologica dei vocaboli dialettali cremaschi effettuato dal vaianese avvocato Andrea Bombelli ottant’anni fa e pubblicati nel suo Dizionario etimologico del dialetto cremasco e delle località cremasche del 1940, infatti, non si conoscono altri studi tesi a dare nuova luce ad un dialetto, come il nostro, poco indagato sotto questo punto di vista e spesso assimilato sbrigativamente ai dialetti parenti bergamasco e bresciano, dai quali, tuttavia, quello cremasco si differenzia per sue proprie specificità che anche l’analisi etimologica, nel complesso delle voci esaminate, riesce a far emergere con evidenza.
Ma, al di là della novità, nel panorama editoriale cremasco, costituita da questo più recente e aggiornato lavoro, che tiene conto degli studi svolti negli ultimi decenni in ambito nazionale o regionale, l’interesse che il volume potrà suscitare tra il pubblico avrà forse anche il merito di riportare l’attenzione su un sistema linguistico locale dalle antiche e nobili origini, degno di stare al fianco, con onore, dei dialetti più noti e celebrati, quantomeno in ambito regionale, e di stimolare nuove e più approfondite indagini che annoverino anche il dialetto cremasco tra quelli meritevoli di studio e di ridiffusione, soprattutto tra le generazioni future, perché non venga disperso un patrimonio immateriale irripetibile, costituitosi nei secoli attraverso apporti diversi di ordine tanto interno quanto esterno, ma dai caratteri fortemente identitari per una comunità ancora in buona parte omogenea, sotto diversi risvolti, come quella cremasca.
In sostanza, lo sforzo che la nuova offerta editoriale si propone di mettere in campo è teso a promuovere e a motivare su base scientifica l’uso di una lingua locale, ricca di proprie peculiarità, il cui progressivo declino rischia di portare con sé anche la scomparsa di un modo tutto particolare di percepire e di rappresentare la realtà quotidiana, una modalità tutta locale di socializzare, di comunicare con il prossimo, di trasmettere emozioni, sentimenti, sensazioni, di inventare storie, di organizzare il pensiero stesso: tutti aspetti cui sono sottesi innumerevoli presupposti accumulatisi nel tempo e che traspaiono da ogni singolo vocabolo, se correttamente analizzato e interpretato.
Per la sua semplice struttura e per le modalità di analisi dei singoli vocaboli adottate, è anche ipotizzabile un utilizzo del volume in ambito scolastico, a scopo di esercitazione all’esame più approfondito e consapevole delle parole di uso comune, anche relative all’italiano.