Il vocabolo “terra” è certamente uno dei più ricorrenti nel primo Testamento. L’autore non tralascia nulla nello studio di quanto di prezioso sta nascosto in questo vocabolo nella Bibbia. Nell’analisi raccoglie un numero abbondante di messaggi, uno più ricco degli altri, tutti carichi di una forza illuminante e consolatrice in grado di sostenere tanto il fedele quanto lo studioso. “Esci dalla tua terra e va’ nella terra che io ti mostrerò”: la storia del vocabolo incomincia con la chiamata di Abramo ma è imprescindibile anche dalla parola “terra” intesa come “opera di Dio creatore” il quale, così, manifesta sia la sua personale potenza e munificenza, sia prepara all’uomo un habitat confortevole.
Carlo Ghidelli, nato a Offanengo il 24/04/1934, è stato ordinato sacerdote della diocesi di Crema il 28/06/1958. Laureato in Teologia e licenziato in Scienze Bibliche. Membro dell’Associazione Biblica Italiana, dal 1962 al 1982 è stato docente di Sacra Scrittura, Nuovo Testamento, presso il seminario teologico di Crema-Lodi e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. Dal 1983 al 1986 è stato sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, sotto la presidenza del card. Anastasio A. Ballestrero. Dal 1986 al 2000 è stato assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Oltre allo studio scientifico dell’opera lucana, ha seguito la parabola della pastorale biblica in Italia, divenendo uno dei protagonisti più autorevoli del cammino biblico del post-concilio. Ha collaborato alla Traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente: Antico e Nuovo Testamento, come pure alla revisione della Bibbia CEI del 2008. È stato consultore del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e ha partecipato al Colloquio Teologico Internazionale tra Cattolici e Battisti. Dal 2000 al 2010 è stato arcivescovo di Lanciano-Ortona.