Patrizia De Capua, Ma quali sogni, poi. Pensieri sulla morte, Farina Editore, Milano 2022.
«Proprio dalla consapevolezza della morte scaturisce il più acuto desiderio della vita. Sisifo, se è vero ciò che si racconta, ne ebbe esperienza quando, essendo già morto, ed avendo ottenuto da Plutone il permesso di soggiornare ancora un poco sulla terra, non volle più ritornare nell’ombra infernale per aver gustato di nuovo “l’acqua e il sole, le pietre calde e il mare”». Patrizia de Capua – lucida e rapida come una freccia d’argento – riesce a dis-allontanare la morte, a renderla familiare, convocando a rapporto l’intera tradizione filosofica d’Occidente. In questo modo ne disinnesca il potenziale distruttivo. Il pensare alla morte – al di là della vertigine iniziale – colloca la fine dell’esistenza entro al sensata pienezza della vita, il vuoto nel pieno; dunque se assunta entro questa prospettiva, la morte scioglie il proprio legame necessario con la metafisica e diventa ciò che più propriamente è: un termine insindacabile che ci impone di vivere adesso, non a oltranza, nella luce piena dei giorni che ci sono concessi. Pensare alla morte evita allora tardivi rimpianti: ecco perché lo scritto di Patrizia De Capua rappresenta il viatico migliore per una vita pensata , che ha ottime possibilità di risultare anche buona. Affinché la morte, insomma, non ci sorprenda alle spalle, da quell’angolo cieco cui – deliberatamente – avevamo prestato attenzione.
Patrizia De Capua, laureata in filosofia all’Università degli Studi di Milano (1973, relatore prof. Franco Fergnani) e specializzata presso il corso diretto dal prof. Ludovico Geymonat, ha collaborato per tre anni con il prof. Emilio Agazzi, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. È stata insegnante di Filosofia e Pedagogia presso il Liceo “Alessandro Racchetti di Crema, collabora con associazioni culturali come il Centro Studi Giovanni Vailati. Ha scritto alcuni Quaderni del Caffé filosofico e ha curato la realizzazione di testi di carattere filosofico per il Centro Eda (Educazione degli Adulti) di Crema. Per la rivista rivista “Insula Fulcheria” si è occupata della pedagogia di Giovanni Vailati e dell’opera filosofica di don Agostino Cantoni. Per l’editore Farina ha pubblicato Quanti filosofi. Circumnavigando Helgoland (Milano 2021).