Domenica 24 marzo 2024 alle ore 17.30, nelle scuderie di Palazzo Terni de’ Gregorj (via Dante Alighieri, 20 – Crema), Alberto Mori e il ‘Circolo Poetico Correnti’ organizzano l’incontro dal titolo Io donna io poeta. Parteciperanno le poetesse Sabrina Amadori, Valeria Raimondi, Annalisa Mambretti. L’evento è il primo di una rassegna d’anteprima alla 29a edizione di ‘Poesia A Strappo’ che si terrà a Crema nel mese di settembre 2024.
L’incontro propone un’offerta di esperienze di identità, scrittura e poesia con attenzione rivolta al femminile per comunicare la propria presenza attiva con testi e riflessioni suggeriti dalla quotidianità del proprio essere donna e poeta, in un mondo sempre più complesso e spesso violento e allo stesso tempo sempre più alieno rispetto ai diritti umani di tutti gli esseri viventi.
Valeria Raimondi
«Essere poeta e donna: esercizi di precario equilibrio tra esclusione e concessioni, piedistalli e quote rosa, differenze e identità. Riflessioni, aneddoti e versi per raccontare il nostro essere e stare nel mondo come visione stessa del mondo».
Valeria Raimondi, Brescia, con l’Associazione ‘Movimento dal Sottosuolo’ ha curato progetti di poesia internazionale. Ha pubblicato quattro raccolte di poesia: l’ultima, nel 2023, con Puntoacapo ed. Nel 2016 è tradotta in lingua albanese insieme ai poeti Beppe Costa e Jack Hirschman. È ideatrice, nel 2019, de La nostra classe sepolta. Cronache poetiche dai mondi del lavoro, opera collettiva sulla precarietà e morti per/sul lavoro. Nel 2020 scrive della pandemia in Lombardia per i blog «Carmilla» e per la rivista «Micromega». Nel 2021 contribuisce all’applicazione della legge Bacchelli per il poeta italiano Beppe Costa.
Sabrina Amadori
Come può la ‘poesia confessionale’ raccontare la quotidianità e la complessità del mondo contemporaneo? Può la presenza della prima persona mettersi al servizio della collettività? Seppure utilizzando toni differenti, poete come Anne Sexton, Sylvia Plath e Louise Gluck (vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 2020, distintasi, come affermato dall’Accademia svedese, per «la sua inconfondibile voce poetica, che con austera bellezza rende l’esistenza individuale esperienza universale») hanno creato, a partire dal proprio materiale autobiografico, da ricordi ed episodi passati, nuovi eventi, rendendo impersonali le vicende personali, tracciando un percorso di presa di coscienza e di ricostruzione dell’identità della donna, toccando alcune tappe fondamentali del conflitto: il rapporto con la maternità e col mito, il non riconoscersi in un ruolo, il matrimonio, i modelli culturali imposti.
Sabrina Amadori (Milano, 1992) ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Pavia. Docente specializzata, lavora come insegnante di sostegno nella scuola media. Ha pubblicato la raccolta di poesie Vuoto frontale (Capire Edizioni, 2020). Alcuni suoi testi sono apparsi nell’antologia Zenit poesia – Progetto < 40, volume secondo (La Vita Felice, 2016), su La Bottega di Poesia di «Repubblica» (sezioni di Bari e Napoli) e all’interno di diversi blog e riviste online, tra cui: «Rai Poesia», «Inverso», «Poeti Oggi», «Clandestino», «La Macchina Sognante». Sue poesie sono state tradotte in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti e in catalano sulla rivista online «Lletres Bàrbares».
Annalisa Mambretti
Che cos’è per me comporre
«La scrittura è la più tortuosa delle vie/ per ricevere amore […] è chinarsi sulle parole/ finché non si trasformano in porta/ e allora farvi irruzione» afferma Agi Michol nella sua poesia Scrivere.
Interrogarmi sull’identità della mia scrittura è un esercizio quotidiano che avviene prima della parola composta nell’esercizio poetico. La scrittura è parte della mia quotidianità, mi riflette come in uno specchio. Ogni fatto, banale come importante, è interpretato dal potere infinito della parola L’essere donna non ne modifica l’essenza, o forse non sono io in grado di percepirlo, quello che la fonda è invece il far tacere il contenuto dei pensieri per prestare ascolto solo alle parole e, come scrive Mishol, «…allora nel silenzio calare un filo di piombo. Sono stata chiara?».
Annalisa Michal Mambretti vive e lavora a Milano dove insegna discipline scientifiche nella scuola primaria. In questi anni ha partecipato, con i suoi scritti, a letture e incontri poetici. Sue poesie sono presenti in antologie, La Poesia nei giorni della Paura, Rayuela Ed.; Christmas Blues, Lo sgabello degli Angeli, a cura di Tania di Malta, You Publy e riviste letterarie come «Braci» (rivista di poesia, anni ’80) «Tam Tam Bum Bum»(libro rivista internazionale di poesia n. 6)e«Fluire»(rivista di poesia, febbraio 2022). Nel 2023 ha pubblicato una plaquette dal titolo A elevata densità,Officine Coviello Ed.
MODALITÀ DI ACCESSO
Ingresso libero fino a esaurimento dei 64 posti.