Venerdì 26 febbraio, “Sette”, il settimanale del “Corriere della Sera”, ospiterà un’intervista a Francesco Brioschi, titolare dell’omonimo gruppo editoriale, che parlerà delle collane di libri dedicate ai romanzi iraniani (finora otto titoli pubblicati) e alla letteratura persiana per l’infanzia (sette titoli). L’intento dell’editore è quello di far conoscere le civiltà che attorniano l’Europa (Russia, Turchia, Iran, paesi arabi e Africa) senza il filtro degli occhi occidentali, ma direttamente dall’interno, attraverso i romanzi e i libri per l’infanzia degli autori di quei paesi.
Lo stesso giorno, la Libreria Cremasca – Francesco Brioschi Librerie proporrà uno speciale allestimento dedicato ai libri iraniani e trasmetterà sulla propria pagina Facebook (e sul canale Youtube di Francesco Brioschi Editore) una conversazione tra Tiziana Buccicco, collegata da Roma e Babak Karimi in collegamento da Teheran, sperimentando un’inedita triangolazione Crema-Roma-Teheran. L’evento è previsto per le ore 18,00 di venerdì 26 febbraio 2021.
Tiziana Bucicco classe 1969, per otto anni, dal 2009 sino al 2017, è stata in Iran occupandosi a tempo pieno della Scuola Italiana “Pietro della Valle” di Teheran, come vicepresidente. Da allora la passione per i viaggi e le culture diverse è cresciuta e si è anche trasformata in una collaborazione con la Treccani sul tema Via della Seta. Rientrata in Italia si occupa di social media, politica, giornalismo, arte contemporanea ed eventi culturali mantenendo così un filo diretto con quella parte del mondo che le ha cambiato la vita. Social media manager dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, collaboratrice del giornale online Moondo e tante altre cose che riguardano l’Iran e la Via della Seta.
Babak Karimi, attore e montatore iraniano, è nato a Praga nel 1960 da genitori persiani entrambi legati al mondo del cinema: il padre, Nosrat Karimi (1924-2019), è stato un attore, regista e drammaturgo e sua madre, Alam Danai (1931-2020), è stata un’attrice di teatro e regista. Impegnato sul set fin da bambino, all’età di 11 anni si trasferisce a Roma dove si specializza in ripresa e montaggio all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione. Ha recitato in vari film di produzione italiana e iraniana, tra cui Una separazione di Asghar Farhadi che gli ha valso la vittoria dell’Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2011. È un punto di riferimento per i rapporti tra l’Italia e il cinema iraniano e consulente della Biennale Cinema di Venezia. Tra gli ultimi lavori in Italia la serie televisiva La linea verticale di Mattia Torre e il film Figli sempre dello stesso regista. Ha recitato nell’ultimo film con Sofia Loren La vita davanti a sé candidato ai Golden Globe come Migliore Film straniero.