Crema tra Medioevo e Rinascimento. Il duomo e la sua piazza: fonti scritte, architettura, tessuto urbano

Simone Caldano, Crema tra Medioevo e Rinascimento. Il duomo e la sua piazza: fonti scritte, architettura, tessuto urbano, Mantova, SAP Editrice, 2025.

Questo libro prende in esame il fulcro di una vivace ‘quasi-città’ e le sue trasformazioni tra l’XI e il XVI secolo. In questo lungo arco cronologico Crema attraversò una vicenda storica complessa: attestata per la prima volta nel 1074, per molto tempo fu legata strettamente – ma non in maniera univoca – alla città di Milano, nel 1335 entrò nella dominazione viscontea e nel 1449 si verificò la dedizione alla Repubblica di Venezia. Molti snodi di questa vicenda non trovano un quadro di riferimento di carattere generale. Dall’incrocio tra le fonti scritte, le testimonianze architettoniche e la progressiva definizione del tessuto urbano esce l’immagine di un comune non libero e di un capitolo canonicale privo di dignità pievana, che però seppero esprimere le potenzialità necessarie all’avanzamento dell’ambizioso cantiere tardomedievale del duomo, in grado di ‘rivaleggiare’ con le cattedrali del tempo. L’indagine sulla piazza rinascimentale si basa su una ricchissima quantità di fonti documentarie, finora mai prese in considerazione. Se ne ricava che con la dedizione alla Serenissima fu aperto il cantiere di un palazzo comunale – purtroppo completamente scomparso – che poteva fare affidamento sulla prosperità della comunità cremasca, mentre fu diametralmente opposto il faticoso processo che a partire dal 1525 portò alla costruzione del palazzo che tuttora si vede: si tratta dello specchio di una comunità in crisi. La ricerca fa tesoro delle acquisizioni più aggiornate, individuando il transito da un medioevo lombardo a un rinascimento veneto negli orizzonti culturali dei committenti, degli architetti e delle maestranze, di pari passo con le vicende istituzionali.

Simone Caldano ha conseguito il Dottorato in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia, con una tesi sul duomo di Crema e sulla sua piazza. Successivamente ha lavorato presso le Università di Ferrara, Firenze e Roma (La Sapienza) in qualità di assegnista di ricerca e di docente a contratto. Le sue ricerche sono dedicate prevalentemente all’architettura religiosa tra XI e XV secolo tra Piemonte, Liguria e Lombardia.