Roberta Schira, I fiori hanno sempre ragione, Garzanti, Milano 2023.
Eleonora stringe tra le mani un bauletto che custodisce ricette con ingredienti speciali: il coraggio, la comprensione, la fiducia in se stessi, la gentilezza… Basta usarne solo un pizzico per creare l’amore, la speranza, il perdono. Ma dove trovarli? Eleonora non lo sa, eppure inizia a cercarli, perché quelle ricette sono l’ultimo ricordo della nonna Ernesta. È stata lei a insegnarle che cucinare è molto più che “far da mangiare”: è anche un atto di guarigione, per gli altri e per sé stessi. Proprio di questo Eleonora ha bisogno ora che ha perso il dono di interpretare il mondo attraverso gli odori e i sapori. Un dono che le ha permesso di diventare una famosa chef. Le ricette della nonna le hanno dato nuova speranza, giorno dopo giorno: un tocco di coraggio oggi, una goccia di allegria domani le fanno capire il valore dell’attesa e della rinascita, ma anche i risvolti positivi della solitudine e della vecchiaia, del combattere per veder soddisfatti i propri desideri. Sono parole da far sobbollire nel cuore al fuoco lento della tenacia. Perché a volte il mondo intorno crolla e non ci si sente pronti ad affrontarlo. Ma dentro ognuno di noi c’è la forza per ricominciare. Ognuno ha la propria ricetta speciale. Eleonora deve trovare i suoi ingredienti unici per tornare in cucina: era il suo porto sicuro, ora le fa paura. Soprattutto deve imparare che gli obiettivi possono essere raggiunti anche da soli, ma che la vita ha il giusto sapore solo insieme alle persone che amiamo. Roberta Schira ha scritto un esordio che fa sognare. Un romanzo importante, in tempi in cui la serenità sembra così lontana. Una storia che riconsegna la voglia di vivere e sorridere, nonostante tutto e tutti. A volte basta trovare un ingrediente speciale per ricucinare la propria vita. A volte, per rinascere, si può iniziare da un libro.
Roberta Schira è nata e vive a Crema. Laureata in lettere, con indirizzo psicologico, è scrittrice, giornalista, gourmet e critica gastronomica. L’incontro con Claudio Sadler le ha insegnato a cucinare e ha condotto all’uscita di Menu per quattro stagioni che ha dato origine alla collana Giunti dedicata all’alta cucina. Undici i titoli dei suoi libri, tra cui Il nuovo Bon Ton a tavola, Il libro delle frattaglie e Mangiato bene? Le sette regole per riconoscere la buona cucina (Salani), un libro sulla teoria della critica gastronomica, noto come Canone Schira. Nel 2016 pubblica il libro La gioia del riordino in cucina (Vallardi editore), che viene tradotto in cinque lingue: olandese, portoghese, spagnolo, francese e tedesco. È nota al pubblico cremasco per Sinfonie di sapori eseguite dalle Tavole Cremasche (Claudio Madoglio Editore, Cremona 2006) e, con Daniela Bianchessi, Terra. Piatti & piatti (Gianni Iuculano Editore, Pavia 2003). Sul “Corriere della Sera”, Roberta Schira tiene una rubrica di critica gastronomica e segue con interviste e servizi le novità della scena gastronomica. È docente all’Italian Food Academy per il master in critica gastronomica. Scrive su www.finedininglovers.com, web magazine internazionale che ha contributo a creare come food consultant, e sui periodici “La Grande Cucina”. Per RSI, televisione della Svizzera Italiana, collabora come esperta alla trasmissione “Cuochi d’artificio” da più stagioni. È autrice di progetti web e televisivi e tra le sue attività c’è la moderazione e organizzazione di dibattiti e tavole rotonde. Da anni stregata dalla magia di Langosteria, nel 2017 ci racconta questa storia esemplare di ristorazione, ospitalità e impresa attraverso il libro Rivoluzione Langosteria (Rizzoli editore).