P. Carelli, Il fico sterile. Lettera aperta all’homo sapiens, Servitium, Milano 2022.
La pandemia da Covid-19 ha profondamente modificato i comportamenti, le abitudini e gli stili di vita dei cittadini. Alla situazione che ne è derivata fa riferimento questo bel volume dal titolo curioso “Il fico sterile”, che adotta un genere letterario inconsueto, scegliendo come interlocutore l’homo sapiens e rivolgendosi a lui, non senza un velo di elegante ironia, attraverso una lunga lettera in cui si alternano a giudizi molto severi sul modello socio-culturale dominante proposte positive di cambiamento. Il volume non si limita tuttavia a rilevare i limiti e i mali della situazione presente; offre piuttosto indicazioni e piste preziose per la promozione di una alternativa, che esige per essere attivata un cambio di paradigma, sia a livello della coscienza personale che della struttura sociale. (dalla «Prefazione» di Giannino Piana).
Piero Carelli, laureato in filosofia e in Scienze politiche, ha insegnato storia e filosofia presso il Liceo scientifico L. Da Vinci di Crema. Appassionato di didattica, è stato tra i primi docenti in Italia a sperimentare l’applicazione dell’informatica alla filosofia quale supporto prezioso al metodo socratico del “dialogo” e a introdurre nella propria programmazione l’approccio alla bioetica. È coautore di Il pensiero plurale (Loescher, Torino 2008, II edizione, Loescher, Torino 2012); Filosofia: dialogo e cittadinanza (Loescher, Torino 2012); La formazione filosofica (Loescher, Torino 2015); La rete del pensiero (Loescher, Torino 2016). Nello stesso tempo ha coltivato altre forti passioni, dalla politica nel suo senso più nobile, all’economia quale strumentazione essenziale per comprendere il nostro mondo dominato dall’homo oeconomicus e dall’homo technologicus. Ha all’attivo saggi e pubblicazioni di carattere metafisico-religioso (Creazione dal nulla?, Celuc, Milano 1971) e sulla complessità e le inquietudini del nostro tempo, nonché testi di carattere locale (Crema tra crisi e riscatto e Appunti di viaggio). È un instancabile promotore culturale (ideatore di un blog cittadino e di una “Scuola di educazione all’economia”), convinto com’è che la politica, illuminata dalla filosofia, è troppo importante per lasciarla ai politici.