Valerio Ferrari, Il Marzale, il fiume Serio e le vicende di un tratto territoriale antico e ricco di storia, (Tessere di geostoria cremasca e dintorni, 1), Edizioni Fantigrafica, Cremona 2022.
Del luogo del Marzale nonché della sua nota chiesuola, ma soprattutto del contesto storico-territoriale in cui il sito si inserisce, di cui il fiume Serio è stato senz’altro uno dei protagonisti principali, si occupa il nuovo volume di Valerio Ferrari che, nelle più rosee intenzioni, inaugura una piccola collana (Tessere di geostoria cremasca e dintorni) dedicata ad argomenti di geostoria cremasca e dintorni, inserendosi nelle pubblicazioni che il Museo della Civiltà Contadina di Offanengo va producendo da anni quale interessante e originale contributo al panorama culturale cremasco. Una narrazione dal taglio inedito accompagna il lettore alla scoperta delle trasformazioni territoriali che hanno investito questo comparto di territorio cremasco, inserito in un più ampio quadro che dalla Bassa Bergamasca giunge sino al territorio castelleonese, facendo emergere le conseguenti vicende storiche risultate determinanti nel disegnare quell’assetto geopolitico che, lungo lo storico confine segnato dall’antico corso del Serio (ora Serio Morto) hanno visto contrapporsi, spesso in modo cruento, gli opposti interessi dei Cremonesi rispetto a quelli dei Cremaschi, di solito spalleggiati dai Milanesi. In questo scenario, dai molti curiosi aspetti collaterali, si inserisce pure la nascita della chiesa di Santa Maria del Marzale, che la nuova e originale lettura suggerita del volume inquadra in una prospettiva diversa da quella sinora accettata sulla scorta di quanto aveva a suo tempo ipotizzato monsignor Angelo Zavaglio. Una strada di primaria importanza, quale fu un tempo l’odierno percorso secondario che gli amanti di questi luoghi ora frequentano con animo sereno, la trascorsa e sinora ignorata esistenza di speciali fortificazioni nel luogo del Marzale, le tracce archeologiche tardo-romane e altomedievali qui emerse anni fa e molto altro ancora, lasciano trasparire connessioni rilevanti, storie maggiori accanto a vicende minori che restituiscono al luogo un’importanza ben superiore a quanto non sia stato sinora supposto. Un suggestivo viaggio nella storia, dunque, e una curiosa riscoperta di un tratto di territorio ritenuto familiare, ma che forse non si è mai conosciuto nei suoi più intriganti risvolti.
Valerio Ferrari studioso e profondo conoscitore della realtà geografica, ambientale e antropica del territorio e della sua stratificazione storica, ha prodotto su tali argomenti numerosi studi monografici e pubblicazioni di carattere interdisciplinare. Direttore responsabile, dal 1996, della rivista scientifica a diffusione internazionale “Pianura, scienze e storia dell’ambiente padano”, ha diretto anche il periodico di storia locale “Leo de supra Serio”. Ha ideato, realizzato e gestito sin dal 1987 il ‘Bosco didattico’ della Provincia di Cremona nonché progettato e allestito l’annesso ‘Museo del paesaggio padano’. È fondatore e responsabile della collana Atlante toponomastico della provincia di Cremona che si pubblica dal 1994, ideatore e realizzatore del ‘Centro di Documentazione ambientale della Provincia di Cremona’, ora ricco di oltre 13.000 volumi, e del progetto Il territorio come Ecomuseo. È presidente del Museo della Civiltà Contadina di Offanengo e membro del comitato scientifico della Società Storica Cremasca.