Luigi Pirandello. La trilogia del teatro. Sei personaggi in cerca d’autore; Ciascuno a suo modo; Questa sera si recita a soggetto, a cura di Vittorio Dornetti, Gagio Edizioni, Crema 2024.
Le tre opere teatrali di Luigi Pirandello cosiddette di meta-teatro (Sei personaggi in cerca d’autore, Ciascuno a suo modo, Questa sera si recita a soggetto) con la nuova curatela di Vittorio Dornetti che indaga l’innovazione teatrale pirandelliana, con illustrazioni di Giulia Landonio. Il volume riscopre gli aspetti significativi e la contemporaneità di un teatro che scardina la quarta parete per porre interrogativi sul senso dell’arte drammatica e le nuove possibilità. Tra le pagine delle opere di meta-tetro c’è la lotta tra l’autore e le sue creature, come il teatro può scuotere le certezze degli spettatori e la loro coscienza evocando personaggi dell’inconscio, in cerca di libertà (e di un autore che li metta in scena), apparentemente incontrollabili. La trilogia teatrale dell’autore premio Nobel siciliano, riproposta in veste illustrata e con tre brevi saggi e un’introduzione analitica sulle fasi della poetica di Pirandello, riflette l’innovazione drammaturgica e dei ruoli nuovi del teatro. Centrale è la messa in scena dei rapporti tra i suoi soggetti (autore, regista, attori e pubblico).
Vittorio Dornetti (classe 1951) ha svolto l’attività di docente per oltre quarant’anni, insegnando letteratura italiana, latino e storia antica prima in un liceo linguistico privato e poi al liceo scientifico di Crema: rimane tuttora l’attività (la maschera direbbe Pirandello) nella quale si identifica maggiormente.
Negli spazi concessi dal suo lavoro, si è interessato di medioevo, approfondendo la mentalità e la spiritualità degli uomini di quell’epoca, i movimenti ereticali e la figura carismatica di san Francesco d’Assisi (nel volume La santità laica). Si è poi interessato di alcune figure significative del Cinquecento italiano, in particolare di Matteo Bandello e delle sue relazioni con le corti padane, e Francesco Straparola da Caravaggio, figura significativa per il suo ruolo di mediatore fra tradizione popolare e tradizione colta e i suoi rapporti con l’editoria cinquecentesca rivolta al popolo.
In ambito novecentesco, ha scritto saggi su Alberto Moravia, Ferdinando Camon, Giovanni Testori.
Negli ultimi anni si è interessato soprattutto di storia locale e di autori cremaschi, con monografie dedicate alla nascita delle Casse Rurali di Crema e alla storia di Vaiano Cremasco e di Cremosano. Ha pubblicato un saggio sul poeta dialettale cremasco ottocentesco Federico Pesadori e sui poeti contemporanei cremaschi Carlo Alberto Sacchi e Angelo Lacchini.