Luigi Soldati. Un poeta, un maestro, un uomo…, a cura di Luigi Serina, Youcanprint 2022
Luigi Soldati nacque il 13 dicembre 1888 a Pescosansonesco (PE), da genitori cremaschi: Eugenio, segretario comunale, e Teresa Cerchiari. Dopo i primi anni passati nella località pescarese, seguì gli spostamenti lavorativi del padre trascorrendo l’infanzia in Puglia. Ritornato a Crema, Luigi frequentò la Scuola Normale (Istituto Magistrale) diplomandosi maestro con lodevole votazione. Dopo aver insegnato in alcuni paesi del Cremasco, ottenne il trasferimento presso le scuole elementari di Borgo San Pietro, dove, per circa un trentennio, si svolse la sua carriera. Nel 1916 fu richiamato alle armi e fu di stanza nella caserma di Vercelli. Morì nell’inverno del 1944 a soli 56 anni. La città di Crema negli anni Sessanta gli intitolò una via a Crema Nuova e nel 1967 traslò il suo corpo nel Famedio del Cimitero Maggiore. Fu apprezzato come poeta e scrittore. Tra le sue raccolte di poesie ricordiamo: La canzone perduta (Treviso, 1911); Armonie (1913); Il nostro tormento (Milano, 1925); Arione (Alassio, 1931); Voci chiare (Milano, 1933); Nel vortice (1934); Alla mia bimba (1939). Compose anche un dramma pastorale in un atto Il picco del desiderio, per la musica di Giovanni Piacentini (Crema 1928). Fu cronista per il settimanale “La Voce di Crema” e scrisse sulla rivista “Secolo XX, Fascino Letterario”.
Nella prefazione il curatore Luigi Serina precisa: “Questa raccolta di poesie e scritti non ha nulla di sistematico o cronologico. Ho scelto questi testi perché mi sono piaciuti oppure mi hanno colpito per il loro soggetto”. […] “Durante le ricerche per la stesura di questo testo […] ho fatto tre scoperte. La prima riguarda [Luigi Soldati] poeta, maestro, marito e uomo. La seconda si riferisce a mia nonna Rita [Giussani], nelle vesti di poetessa. La terza mi tocca personalmente perché si riferisce a un mio quaderno di poesie scritte quasi cinquanta anni fa che avevo completamente dimenticato”.