La straordinaria vicenda umana di una donna di grande tempra, figlia e madre sfortunata, con un’innata attitudine al comando, si inserisce da protagonista in uno dei periodi più intensi di conflitti e trasformazioni sociali della storia d’Europa. Questo libro ci racconta la storia della potente Matilde (1046-1115) e di Canossa che percorrono come pietra di paragone tutto il secondo millennio, nell’esaltazione di grandissimi poeti, come Dante e Petrarca, Ariosto e Tasso, Carducci e Pascoli, e nel disprezzo dei polemisti anticattolici, dai Centuriatori di Magdeburgo a Voltaire fino a Bismark, che rese l’andare a Canossa un’espressione proverbiale.
Ogni capitolo del libro si apre con un’illustrazione che funge da viatico alla lettura, rendendola accattivante. A cominciare dalle famosissime miniature medievali, dai ritratti dei grandi artisti rinascimentali come Lucas Kranach il vecchio, Perugino, Michelangelo, Federico Zuccari, Orazio Farinati, fino alle opposte rappresentazioni dell’incontro di Canossa, alle immagini idilliache della Matelda dantesca nei preraffaeliti di fine Ottocento, e dei luoghi matildici delle viaggatrici inglesi che spesso accompagnavano i loro racconti di viaggio con disegni colorati.
Le vicende di Matilde s’intrecciano con quelle di Crema quando nel 1098 investì la diocesi e il comune di Cremona dei diritti comitali sull’Insula Fulkerii (p. 168), dando origine ai secolari scontri fra le due città.
Paolo Golinelli ha insegnato Storia medievale all’Università degli Studi di Verona, si è occupato dei rapporti tra religione e società nel Medio Evo, studiati attraverso l’agiografia e il culto dei santi, il monachesimo medievale e la figura e il mito di Matilde di Canossa, sulla quale ha scritto saggi e volumi, tra i quali la biografia Matilde e i Canossa, Milano 2016, tradotta in tedesco e francese.