Municipalia Cremae. Studi e percorsi di ricerca sugli statuti di Crema in età veneziana, con edizione della fonte, a cura di D. Edigati, E. Fusar Poli, A. Tira, Torino, Giappichelli, 2024.
Gli statuti municipali di Crema del 1535, il cui testo trascritto viene presentato nel confronto con l’edizione del 1723, ressero la vita della città della Lombardia veneziana fino alla caduta della Repubblica del Leone, nel 1797. I Municipalia disciplinavano i più vari ambiti del diritto e – questione assai delicata – delineavano nel concreto della vita locale i rapporti con Venezia, a cui Crema si era legata con patti di dedizione fin dal 1449. Il Podestà e la sua piccola corte di funzionari, nominati dalla Dominante, si trovavano a interagire con la folta schiera delle magistrature municipali, in una dialettica imperniata sul Consiglio cittadino, ma che si svolgeva sotto il controllo delle istituzioni centrali della Serenissima. I saggi che affiancano l’edizione del testo statutario tracciano una ricca illustrazione del sistema che così si componeva, offrendone per la prima volta il quadro complessivo al pubblico di studiosi e lettori.
Daniele Edigati è professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università degli studi di Bergamo. Si è occupato di storia della giustizia, di relazioni fra istituzioni politiche e religiose e di diritto statutario, con particolare riferimento all’età moderna. È attualmente condirettore delle collane Spiritualia et temporalia (Aracne) e Law and legal institutions (Giappichelli).La sua ultimamonografiaè Avvocati e procuratori nella Toscana d’Antico Regime. Le professioni forensi dalla tutela alla disciplina di polizia, Bologna, Il Mulino, 2021.
Elisabetta Fusar Poli è professoressa ordinaria di Storia del diritto medievale e moderno nell’Università degli studi di Brescia, dove tiene i corsi di Storia del diritto e della giustizia e Tempi e Luoghi del Diritto ed è coordinatrice degli History and Law encounters. È membro dei comitati di direzione della Rivista di Storia del Diritto italiano e di LawArt, avendo tra i propri interessi di studio l’ambito dei rapporti tra diritto e arte. Si occupa di diritto statutario, con particolare riferimento alla realtà lombarda di epoca tardomedievale e moderna, di storia del diritto commerciale, di storia del diritto penale e dell’applicazione del diritto in ambito forense tra Otto e Novecento. Tra le sue pubblicazioni si segnala Relativo e plurale. Dinamiche, processi e fonti di diritto in Terraferma veneta (secc. XVI-XVIII), Torino, Giappichelli, 2020.
Alessandro Tira è professore associato di Diritto ecclesiastico all’Università degli studi di Bergamo. Si occupa di diritto canonico, di diritto delle intese con le confessioni religiose e, in chiave storica, in particolare del ruolo del diritto ecclesiastico nella costruzione dell’ordinamento giuridico dell’Italia postunitaria. È membro dei comitati di redazione di diverse riviste scientifiche tra cui i «Quaderni di Diritto e Politica ecclesiastica» (editi da Il Mulino) e l’«Archivio Giuridico Filippo Serafini» (Mucchi editore). Tra le sue ultime pubblicazioni vi è l’edizione delle Lezioni di diritto canonico tenute a Pavia nel 1893 da Francesco Ruffini (Giuffrè, 2024). Si occupa anche di temi di storia cremasca e di divulgazione (si segnala il volume sulla Grazia, nella collana Le parole della filosofia, «Corriere della Sera», 2023).