Sulle vie del collezionismo. Saggi per la storia della critica d’arte, a cura di L. Finocchi Ghersi, Scalpendi Editore, Milano 2021.
Il volume esamina, attraverso i contributi di sette studiosi, come le ricerche sul collezionismo d’arte abbiano assunto una sempre maggior rilevanza nel corso degli ultimi decenni: per comprendere l’operato di un artista non si può infatti prescindere dal peso di committenti e collezionisti, nonché dal commercio e dalla circolazione delle sue opere. Come anche il progresso del mercato antiquario è stato spesso all’origine dei grandi musei nazionali europei. I diversi saggi prendono in considerazione oggetti artistici e cronologie eterogenee, e muovono dall’importanza attribuita alle fonti documentarie fondamentali per l’identificazione delle opere così come per i loro luoghi di conservazione. Arricchire la storia del collezionismo, con ampi riferimenti agli spazi nei quali dipinti e sculture furono conservati, è utile a infondere quel soffio di vita propria agli oggetti d’arte che serve a farli rivivere nel presente.
Per i Cremaschi risulta di particolare interesse il saggio di Stefano Bruzzese (Appunti sul collezionismo nel territorio di Milano tra Cinquecento e primo Seicento, pp. 109-167, in particolare p. 138) che segnala la derivazione da un’incisione per la figura di san Francesco del dipinto San Girolamo penitente e Stigmate di san Francesco, attribuito a Stefano Alberio, conservato al Museo Civico di Crema e del Cremasco.