Simone Riboldi, Un uomo dai molteplici volti. Profilo politico-biografico di Camillo Lucchi, Centro Editoriale Cremasco, Crema 2023.
L’opera tratteggia la figura di un esponente di spicco della DC cremasca che, dopo l’iniziale percorso nell’Azione cattolica diocesana, ha partecipato alla vita del partito dello scudocrociato in molteplici vesti e per tutto il dispiegarsi della sua esistenza, dato che Lucchi, già tesserato nel 1945, rimase fedele al partito di De Gasperi, Fanfani e Moro fino al suo scioglimento nel 1993.
Segretario cittadino dal 1955 al 1978, consigliere comunale dal 1956 al 1980 (e per moltissimi di quegli anni capogruppo della nutrita rappresentanza DC in sala degli Ostaggi), consigliere regionale dal 1980 al 1985 (dal 1981 fino alla fine di quel mandato fu anche vicepresidente dell’assise ospitata dal Pirellone) e dal 1987 al 1990: queste le tappe salienti del vissuto politico di Lucchi, che ha attraversato la stagione del centrosinistra della convergenza con il PSI per poi approdare, a inizio anni Ottanta e dopo una breve parentesi (1975-1980) all’opposizione della giunta di sinistra guidata da Maurizio Noci, all’epoca del pentapartito.
Anni in cui l’azione politica seppe innanzitutto affrontare le sfide poste dallo sviluppo, come dimostrano le numerose realizzazioni che spaziarono dalla diffusione della rete dei servizi pubblici all’edificazione di strutture per ospitare le scuole che man mano si insediavano a Crema, alla costruzione di nuove vie di comunicazione, il tutto senza trascurare la necessità di ampliare l’offerta di posti di lavoro sul territorio. In una seconda fase, quando Lucchi fu incaricato dal mandato popolare di rappresentare Crema e il Cremasco in Regione, la sua azione fu invece volta ad inserire pienamente il territorio di cui era espressione nel contesto regionale, favorendone lo sviluppo grazie anche alla sua capacità di intercettare le opportunità che la sua presenza al Pirellone garantiva. Lucchi, tuttavia, non fu protagonista solo in politica, ma si spese per la collettività cui apparteneva anche nel settore sanitario e assistenziale, sia per via della sua professione di medico sia (e, si potrebbe dire, soprattutto) durante il triennio vissuto in qualità di presidente degli Istituti di Ricovero tra il 1991 ed il 1994. Un periodo, tutto sommato, breve, ma particolarmente intenso e ricco di realizzazioni, dal momento che sotto la presidenza di Lucchi venne attuata la ristrutturazione della sede di via Kennedy, con un aumento dell’offerta riabilitativa in essa presente, ma anche della struttura residenziale di via Zurla, con una visione che, grazie alla sua lungimiranza, ha permesso alle due istituzioni di presentarsi attrezzate alla sfida dei tempi moderni, caratterizzati non solo da una maggiore necessità di assistenza per la sempre più crescente parte anziana della popolazione, ma anche dal dover affrontare le sfide poste dall’insorgere di nuove malattie, come l’Alzheimer.
Simone Riboldi (Crema, 1977), laureato in Storia contemporanea con una tesi sulle Acli della provincia di Cremona, ha al suo attivo numerosi saggi di storia locale incentrati sulle vicende socio-politiche del Novecento cremasco, tra cui si ricordano Una Chiesa di Pio XII. Monsignor Giuseppe Piazzi e la diocesi di Crema (1950-1953), Narciso Franco Patrini sindaco, deputato e senatore (1946-1983): un impegno costante per la comunità locale e I cattolici e la politica a Crema e nel Cremasco: dall’Opera dei Congressi all’avvento del regime fascista (1879-1926).