Dal 28 gennaio al 12 febbraio 2023 presso la Pro Loco di Crema (piazza Duomo, 22) si tiene l’esposizione Somewhere in Northern Italy 5 Years Later che attraverso ricordi, doni, memorabilia e opere dei fans del film Call Me by Your Name celebra i 5 anni dalla prima proiezione italiana della pellicola avvenuta a Crema il 29 gennaio 2018. In concomitanza con la mostra, sabato 11 febbraio 2023, alle ore 17.00 nelle scuderie di Palazzo Terni de’ Gregorj (via Dante Alighieri, 20 – Crema), la Libreria Cremasca, in collaborazione con la Pro Loco di Crema, organizza la presentazione di due libri in qualche modo legati al film.
Luca Manduca, intervistato da Franco Bianchessi, presenterà Le tre case di Timothée. Un itinerario onirico tra le architetture di Luca Guadagnino in compagnia di Timothée Chalamet, NeP edizioni, Roma 2023.
Attraverso un dialogo ritmato e sarcastico, l’attore Timothée Chalamet (il protagonista del film di successo Call Me by Your Name) narra le vicende e i dettagli storico-architettonici di tre case, tre imponenti costruzioni: Villa Vimercati Sanseverino a Moscazzano, Villa Necchi Campiglio a Milano e il Grand Hotel Campo dei Fiori a Varese.
Cosa hanno in comune i tre edifici? Sono tre architetture, tre racconti diversi, e sono i protagonisti di tre film di un unico regista: Luca Guadagnino. Come in una magica realtà parallela, Luca Manduca compie un viaggio da Moscazzano a Crema e da Milano a Varese in compagnia di Timothée. Ed è in questo girovagare che il lettore prende conoscenza e consapevolezza di tre eccezionali opere architettoniche. Timothée e l’autore di questo scritto, due turisti apparentemente per nulla schiavi del tempo e dello spazio, amanti dell’arte e del bello, che gironzolano con uno scopo preciso: parlare delle tre mitiche costruzioni. I fan di Luca Guadagnino arrivano a mitizzare le architetture protagoniste di alcuni suoi film e l’attore che ha impersonificato Elio Perlman (eroe del film e del libro di André Aciman dal quale è tratto) discorre sapientemente delle tre strutture, procedendo con dovizia di dettagli, passione e lo slang tipico dei ragazzi degli anni Ottanta. Seguendo le orme filmiche di Guadagnino, questo scritto dà risalto a tre bellezze dell’architettura italiana; ma per la felicità dei tantissimi fan, questo racconto dà anche la parola al Timothée di Chiamami col tuo nome con un nuovo ruolo da protagonista.
Luca Manduca (Catania, 1974), laureato in giurisprudenza, si è occupato anche di fotografia e pittura. Attualmente vive a Milano ed è incisore. Nell’aprile del 2009 è stato pubblicato il suo primo romanzo, Il sentiero circolare (edizioni Zerounoundici), nel 2019 sono stati pubblicati Una sana ossessione. Tra gli eroi, i luoghi e gli incanti di Chiamami col tuo nome (edizioni Cavinato) e Nella Costituzione c’è la Resistenza della poesia (edizioni Prospettive). Dal 2018 collabora con la rivista “Berlin 89”.
Matteo Facchi, intervistato da Federico Pecchenini, presenterà La villa Vimercati Sanseverino di Moscazzano musa delle arti: pittura, letteratura e cinema, Édition Later, Crema 2022.
Il decimo volume della collana promossa dalla Pro Loco di Crema è dedicato alla Villa Vimercati Sanseverino di Moscazzano. Celebre in tutto il mondo per aver ospitato il set del film Chiamami col tuo nome, ha in realtà cinquecento anni di storia in cui molte vicende sono avvenute fra le sue mura e i suoi giardini. L’agile libretto compendia gli studi oggi noti aggiungendo qualche piccolo tassello alla storia della dimora: dalla fondazione, avvenuta probabilmente tra il 1520 e il 1550, alla prima campagna decorativa opera del pittore cremasco Aurelio Buso (1551-52). Il momento di maggior splendore fu quando la villa appartenne ad Angelo Griffoni Sant’Angelo (1823-1852) che ne fece teatro di feste mondane. Quest’epoca è ricordata dal novelliere Luigi Benvenuti (1857) che ambientò nella villa storie gotiche e romantiche. Nel 1867 alcune sale furono decorate dallo scenografo cremasco Luigi Manini. Gli Stramezzi, proprietari dal 1877 al 1961, fecero realizzare una serie di dipinti e cartoline che raffigurano la dimora e sono poste a corredo del libro. Con gli ultimi proprietari Albergoni, infine, la casa ospitò nel 2016 le riprese del film che le diede fama internazionale.
La pubblicazione è realizzata in collaborazione con la Libreria Cremasca e la Società Storica Cremasca ed è disponibile anche nella traduzione in inglese curata da Marta Zaninelli.
Matteo Facchi (Crema, 1982) è dottore di ricerca in Storia dell’Arte. Nel 2010 è stato tra i fondatori della Società Storica Cremasca di cui è attualmente il presidente. Dal dicembre 2017 al dicembre 2019 ha rivestito il ruolo di conservatore – storico dell’arte del Museo Civico di Crema e del Cremasco. Nei suoi studi si è occupato principalmente di pittura lombarda di Sei-Settecento e di scultura lapidea, fittile e lignea dal Quattrocento al Settecento. Dal 2017 è contitolare della Libreria Cremasca.
MODALITÀ DI ACCESSO
Ingresso libero fino a esaurimento dei 64 posti.